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FONDAZIONE PICCOLA OPERA
CARITAS ONLUS |
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Fondazione Piccola Opera Caritas ONLUS
Via Ruetta Scarafoni, 3 -
64021 GIULIANOVA PAESE (TE)
tel. 085 8003677 |
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… Tutti noi frati, guardiamoci bene che, sotto pretesto di ricompensa, di opera da fare e di aiuto da dare non perdiamo o non deviamo la nostra mente e il cuore dal Signore. Ma, in santa carità, che è Dio (1Gv 4,16) , prego tutti i frati, sia ministri che gli altri, che, allontanato ogni impedimento e messa da parte ogni preoccupazione e ogni affanno, in qualunque modo meglio possono, debbano servire, amare, adorare e onorare il Signore Iddio, con cuore puro e con mente pura, ciò che egli stesso domanda sopra tutte le cose…
Custodiamo dunque le parole, la vita e la dottrina e il santo Vangelo di colui che si è degnato pregare per noi il Padre suo e manifestare il suo nome... (San Francesco - Regola non Bollata XXII , FF 60.61)
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La Piccola Opera Caritas è nata alla porta
del Convento dei frati minori cappuccini di Giulianova (Teramo)
nella Provincia d'Abruzzo, dove convenivano alcuni ragazzi
poverissimi e abbandonati nei difficili anni dell'immediato
dopoguerra. L'iniziatore è P. Serafino Colangeli ,
che in quel primo periodo dedicava la sua attenzione ai bambini
in condizione disagiata della cittadina, chiedendo la collaborazione
di tutta la popolazione.
Quando si profilò la necessità di un riconoscimento
giuridico dell'iniziativa, in conformità alla
tradizione dell'Ordine, si preferì orientarsi
verso una Fondazione di religione autonoma, che ebbe il suo
atto istitutivo dall'Ordinario di Teramo il 2 gennaio 1963
e fu poi riconosciuta a tutti gli effetti civili con Decreto
del Presidente della Repubblica il 2 settembre 1963.
A partire dal 1962, l 'Opera si dedicò in modo specifico
al recupero di soggetti con difficoltà varie - psichico-sociali
- e nel 1973 stipulava due Convenzioni con il Ministero della
Sanità, in conformità alla legge 118 del 30
marzo 1971 ; una per la cede centrale di Giulianova e l'altra
per la sede filiale dell'Aquila.
L'Istituto di Giulianova va acquistando un carattere
sempre più aperto al territorio, sino a concretizzare
con le varie attività per i trattamenti di riabilitazione,
un centro di incontro e di cultura per i numerosi ragazzi
della Provincia di Teramo. Dalla sede centrale di Giulianova
l'opera si è estesa dando inizio a un nuovo esperimento
di recupero con la costituzione di piccoli gruppi di ragazzi,
ospitati in appartamenti entro la città. Gradualmente
si andò sempre più avanti con questa iniziativa,
creando così le «Case Famiglie» in tutte
le quattro Province dell'Abruzzo.
Le tecniche usate nel recupero, soprattutto psicosociale e
lavorativo dei ragazzi delle Case Famiglia, sono affidate
ai vari operatori che hanno un rapporto costante con i ragazzi
ospiti, seguendoli all'interno e all'esterno della struttura
e garantendo loro la sicurezza affettiva e la guida necessaria
al processo riabilitativo. La responsabilità diretta
del riabilitatore e sul gruppo e sui ragazzi e il lavoro è
centrato nel favorire l'appartenenza prima e la separazione
dopo attraverso l'inserimento nella realtà lavorativa.
La programmazione e la supervisione dell'intervento riabilitativo
e rieducativo è affidata alla figura dello psicologo
e si realizza attraverso incontri frequenti con gli operatori
di ciascuna Casa Famiglia.
La casistica psicopatologica va dai disturbi organici (insufficienza
mentale su base organica, epilessia, cerebropatie) alle inibizioni
affettive dell'intelligenza, alle sindromi psicotiche e ai
disturbi del comportamento. In ciascuna microstruttura
opera anche un assistente sociale che cura le relazioni all'interno
del gruppo dei ragazzi e fra gli educatori, oltre che occuparsi
delle problematiche del territorio, con particolare riferimento
al programma di rinserimento scolastico (ormai molto avanzato
per la stragrande maggioranza degli ospiti scolarizzabili)
e di collocazione lavorativa. Uno degli interventi privilegiati
dell'assistente sociale e che esige maggiore impegno in sintonia
con la politica assistenziale dell'Istituto, è
il rapporto con le famiglie dei ragazzi ospiti; tale intervento
è indispensabile onde ridefinire il processo di delega
alla base del ricovero e permettere il ricongiungimento con
il nucleo familiare nel territorio di origine ed un'adeguata
realizzazione lavorativa. Questo intervento di restituzione
alla famiglia di appartenenza è tanto più difficile,
quanto più gravi sono le problematiche psicologiche.
Un'altra struttura dell'Istituto e quella dei laboratori di
pre-addestramento al lavoro : in essa operano educatori
con specifiche attitudini che programmano e organizzano diverse
tipi di lavori artigianali, guidando i ragazzi verso
la costruzione e il rafforzamento di un se produttivo.
Queste strutture, assieme alle Comunità agricole, rappresentano
la prima tappa verso la realizzazione sociale e lavorativa,
colmano il divario fra scuola e mondo lavorativo e costituiscono
una tappa intermedia necessaria verso un completo reinserimento
ed un'adeguata capacita di autonomia. I laboratori vanno comunque
anche considerati come facenti parte di un processo terapeutico
globale, costituendo un momento socializzabile fondamentale
(più allargato della Casa Famiglia) per ragazzi con
problematiche psicotiche.
Le riunioni di equipe garantiscono il coordinamento, la programmazione,
la verifica e la supervisione dei diversi interventi.
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