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Come ogni anno, si è svolto ad Assisi, presso la Domus Pacis, il corso nazionale di formazione per Assistenti OFS e GiFra (dal 26 al 29 gennaio 2015). Il tema della speranza ha completato il triplice argomento tratto dalla Preghiera davanti al Crocifisso: «Alto e glorioso Dio, ... damme fede dritta, speranza certa, carità perfetta». Fra Tommaso da Celano annotava: «È da ammirare la fecondità della donna sterile. Sterile davvero, perché non miete, non ammassa nei granai, non porta una bisaccia ricolma. Tuttavia, contro ogni speranza, questo santo credette nella speranza che sarebbe diventato erede del mondo» (FF 823).
Assistente e assistenza: ponte di speranza
Nella sua relazione, fra Gianfranco Grieco ci ha presentato le icone concrete di Cristo, «nostra speranza»: Assisi, san Francesco, Papa Francesco.
Tenebre e luce nella preghiera di Francesco davanti al Crocifisso di san Damiano richiamano il profeta Isaia (9,1-12): «Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce». E la luce nasce a Betlemme, è raccolta dalle mani materne di Maria e dall’affetto di Giuseppe, dalla prontezza dei pastori, e, nel 1206, da Francesco d’Assisi con l’invito a restaurare la Chiesa, il bacio al lebbroso, la spoliazione davanti al Vescovo. Maria, Giuseppe e i pastori si fanno carico della speranza di tutto il popolo. Ma, notava Papa Benedetto, «nella Chiesa del tempo ultimo s’imporrà il modo di vivere di san Francesco che, in qualità di simplex e di idiota, sapeva di Dio più cose di tutti i dotti del suo tempo, perché egli lo amava di più». Oggi viene chiesto a noi di farci carico della speranza promessa: a Dio nulla è impossibile.
Anna Pia Viola, vicepresidente dell’OFS regionale di Sicilia, ci ha spiegato la sua esperienza personale e i possibili percorsi per la crescita comune: non si nasce Assistente spirituale, ma lo si diventa. Nell’ascolto e risposta della Chiesa alle sorti di dolore e di speranza dell’umanità siamo interpellati tutti per dare il nostro contributo «in comunione vitale reciproca».
«Solo in Dio riposa l’anima mia, da lui la mia speranza»
Con la citazione del salmo 61 fra Donato Sardella ha introdotto la Tavola Rotonda con la presenza di fra Sabino Iannuzzi (Compi), fra Alessio Maglione (Compitor), fra Gianfranco Palmisani (Cimp Cap).
Il contributo dell’intera Famiglia francescana alla nuova evangelizzazione nella speranza affidabile ha ispirato il confronto fraterno. Seguendo la traccia offerta dagli organizzatori, nel loro intervento i Relatori sono invitati a rispondere alle seguenti domande:
Evangelizzazione. Quale incisività alla «nuova evangelizzazione» offre la «speranza affidabile» che ispira la Famiglia francescana? I laici – OFS e GiFra – possono aiutare il 1° Ordine a trovare forme di collaborazione e di comunione per l’impegno di evangelizzazione? È possibile promuovere un impegno comune tra 1° Ordine/TOR, OFS e GiFra, coinvolgendo le varie Conferenze? Quali iniziative si possono organizzare e svolgere insieme?
Qualità dell’assistenza spirituale. Quale può essere la collaborazione e/o comunione tra le Conferenze nei confronti dell’assistenza spirituale all’OFS e alla GiFra? Quali sono le cause della fatica a collaborare maggiormente? Vi sembra sufficiente inserire nella formazione iniziale dei Frati la conoscenza della realtà OFS – GiFra secondo le linee suggerite dalla Conferenza Generale degli Assistenti e adattate dalla CASIT?
I gruppi di condivisione, il fraterno intervento di Remo Di Pinto, presidente nazionale OFS, e di Lucia Zicaro, presidente nazionale GiFra, hanno completato il 16° Corso di formazione per Assistenti OFS e GiFra, a cui hanno partecipato circa 120 confratelli.